http://musikreviews.de/reviews/2018/Luca-Aletta–Stefano-Cardillo/TangOstinato-Via-Della-Gioia/

ENG: Piano and bass duos have long been a familiar part of jazz music and have produced groundbreaking albums. Luca Aletta and Stefano Cardillo have already found their place in the art scene with their first album, TANGOSTINATO. Although their subsequent work does not differ much from the previous one, it fascinates the listener as a continuation of the original idea behind this minimalist formation. Pianist Luca Aletta and bass player Stefano Cardillo, with the contribution of other guest musicians, deliver intimate jazz chamber music. The duo refers to relevant tango pieces and especially to the complete works of the master of “Nuevo Tango”, Astor Piazzolla (they pay tribute to the Argentinian composer in “Libertango”, “Oblivion” and in the exquisite “Ave Maria”, where the ensemble is enriched by Giovanni Di Mauro’s oboe). Any jazz buff will know that “Nuevo Tango” allows influences beyond South America: accordingly, “Via Della Gioia” introduces stylistic elements that refer to North America, such as “The Godfather Theme Song”, in Nino Rota’s original version. The mischievous “Seven Eights”, a really catchy tune, sounds like a forgotten standard from the American Songbook and listeners will not regret the lack of singing. The desolation emerging from this piece is in line with the tenuous tones of the whole album, that are emphasized in the tender “Ninnarò” and in the title track, where the piano is the protagonist of a placid rhythm. “Araucanos” reminds us of the desert and is characterized by flute melodies and quick-paced string forays (the mandolin is played by Michele Conti). Instead, the exuberant piano study “Onora el tango” suggests a preference for classical composers.

[The complete scores of the compositions are available in printed form].

CONCLUSION: The title “Via Della Gioia” is a bit misleading, because if TANGOSTINATO wants to reach “the way of joy”, it does it indirectly. But the emotional “palette” the duo and its colleagues use to paint is more vivid. For this reason, lovers of jazz, classical music, soundtracks of Western movies and anachronistic dances should listen to this album with the attention it deserves

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ITA: Il duo bassista/pianista guarda indietro a una lunga tradizione jazzistica, che ha prodotto diversi album seminali, e i due italiani in questione, Luca Aletta e Stefano Cardillo, sono già rimasti positivamente nella memoria con il loro primo album dal titolo TANGOSTINATO. Sebbene il lavoro successivo non si discosti molto dal precedente, affascina ancora una volta come una continuazione dell’idea originale alla base di questa formazione minimalista. Infine, il pianista Luca Aletta e il bassista Stefano Cardillo sono supportati ancora una volta da altri musicisti che promettono un’intima atmosfera da musica da camera trasposta in chiave jazz. La coppia fa riferimento a importanti brani di tango e in particolare all’opera completa del maestro del genere, Astor Piazzolla (omaggiato con “Libertango”, “Oblivion” e la preziosità acustica di ’“Ave Maria”, che vede la partecipazione dell’oboista Giovanni Di Mauro). Almeno gli addetti ai lavori dovrebbero sapere che la corrente del “Nuevo Tango” ammette influenze anche al di là del Sud America e, infatti, “Via Della Gioia” ha anche elementi stilistici che fanno riferimento al Nord America, come “Il tema del Padrino”, nell’originale di Nino Rota. Anche il malizioso “Seven Eights”, grazie alla sua orecchiabilità, suona come uno standard dimenticato dell’American Songbook e non fa rimpiangere nemmeno la mancanza del canto. La desolazione che emerge in questo brano si concilia bene con i toni attenuati dell’intero album, messi in evidenza nel morbido “Ninnarò” o nella traccia che dà il titolo all’album, in cui il pianoforte, da protagonista, si muove su ritmi pacati. “Araucanos” è un pezzo che ricorda il deserto, caratterizzato da melodie di flauto con rapidissime incursioni di strumenti a corda (suonati da Michele Conti), mentre l’esuberante studio per pianoforte “Onora el tango” suggerisce una preferenza per i compositori classici.

Per inciso: anche le partiture complete delle composizioni sono disponibili come libro.

CONCLUSIONE: Il titolo “Via Della Gioia” è un po’ ingannevole, perché se TANGOSTINATO vuole raggiungere con questo album “la via della gioia”, ciò avviene in modo indiretto. Ma la tavolozza delle emozioni con cui dipingono il duo e i suoi colleghi è più vivace. E perciò gli appassionati di jazz, musica classica, colonne sonore di film occidentali e danze anacronistiche devono prestare particolare attenzione a quest’album .

Andreas Schiffmann